Le maschere principali sono tre: il LACHÈ, i MARASCONS e il BUFON. Esse condividono alcuni componenti fondamentali del costume e la loro “mondura” è composta da parte del corredo festivo femminile e parte di quello maschile.
Infatti del corredo femminile ci sono i pizzi, pettorine, la camicia e le collane; mentre di quello maschile sono presenti i pantaloni in pelle ed il gillet. Le maschere al contrario sono asessuate: né uomo né donna.
Elemento simbolico e distintivo del LACHÈ è il copricapo che rimane più alto e vistoso rispetto a quello dei MARASCONS, formato da un cilindro rivestito di stoffa colorata e ricoperto di fiori con lunghe frange che coprono le spalle.
Sulla parte frontale del copricapo campeggia uno specchio rettangolare al quale sono state attribuite una lunga serie di funzioni e significati simbolici come ad esempio quella di causare la cecità agli spiriti maligni che le maschere incontrano sul loro percorso.
Sulla sommità del copricapo svetta una coppia di mezze code di gallo sforcello che sono per i cacciatori di alta montagna un prestigioso trofeo ed anche il simbolo distintivo dei “coscric”, i giovani in età da servizio militare.
Altro elemento distintivo del LACHÈ è l’asta che regge nella mano sinistra, ornata anch’essa da lunghi nastri multicolore ed utilizzata come appoggio per i caratteristici salti che questa maschera compie.
I MARASCONS, a differenza delle altre maschere, non parlano mai e si limitano a saltare. Anche loro hanno un copricapo simile a quello del LACHÈ che si differenzia per la mancanza delle frange colorate.
Segno distintivo di queste maschere è rappresentato dai BRONZINS, cioè i campanacci applicati al grosso cinturone di pelle che portato alla vita. Lo scopo dei BRONZINS è quello di risuonare per riprendere il Credo del ritorno degli spiriti dei morti sulla terra.
Lo scettro portato con la mano sinistra rappresenta il simbolo di comando con il compito di gestire la società.
La FACÈRA, cioè la maschera, viene portata con la mano destra ed è scolpita in legno di cirmolo e dipinta con colori ad olio. Priva di espressione, ha la funzione di annullare l’identità di chi la porta.
Il costume del BUFON è composto da un copricapo di forma conica (CIAPÈL DA BUFON) adornato da un fascio di nastri colorati, più alto e vistoso rispetto a quello del LACHÈ.
Questa maschera in una mano tiene la STICA, una bacchetta di legno colorato che utilizza per stuzzicare la gente (meglio se donne …) battendola su spalle o fondo schiena. Nell’altra mano invece tiene l’OCEL (binocolo) per osservare meglio.
L’elemento caratteristico del BUFON è costituito dalla FACÈRA con un pendente rosso sula punta del naso che viene agganciata al copricapo così da bilanciarne il peso.
Su di essa vengono spesso dipinti animali come bruchi o larve, cioè animali “di passaggio” che rappresentano il legame con l’evoluzione umana: infatti il BUFON è sempre interpretato da ragazzi che non sono più bambini ma non ancora adulti.
La parte inferiore del costume è riccamente decorata: alla vita viene indossato un grembiule colorato mentre sulle gambe viene indossato un paio di calzettoni anch’essi molto colorati (STINFERNES).